La serie “KINDERGARTEN” affronta il tema dello snaturamento e della negazione dei diritti dell’infanzia: il dramma dei bambini usati come strumenti di morte dal terrorismo di matrice pseudo-religiosa nell’installazione “Popcorn Machine”, dei minori costretti a lavorare in condizioni di schiavitù nell’installazione “Cream Hand Mixer”, di bambine vendute come spose nell’installazione “Cotton Candy Maker”. Le opere del singolare “parco giochi” (KINDERGARTEN) si basano sulle stridenti contrapposizioni tra il piano ideale e quello della cruda realtà. Sotto un’apparente aura di normalità lo spazio e’ invaso dai familiari giochi dell’infanzia (altalene, scivoli, colorate costruzioni), circondato dalle rassicuranti voci di bambini intenti a recitare delle filastrocche. Lo spettatore viene trascinato senza preavviso in una dimensione di fiaba spezzata: i giochi, come materializzazione plastica del ribaltamento della logica, acquisiscono le forme degli strumenti di lavoro, le figure dei piccoli, inglobate nei pezzi, diventando a loro volta gli inconsapevoli giocattoli nelle mani degli adulti, lavorano invece di giocare, trasportano con fatica mattoni e legna, puliscono scarpe, cuciono vestiti, spaccano pietre.
Le tre installazioni che compongono la serie prendono il nome dai diversi macchinari che nei parchi producono i cibi cari ai bambini: la “Popcorn Machine”, che fa esplodere il mais, riferita all’installazione sui bimbi martirizzati nelle guerre, “Cream Hand Mixer”, la cremeria meccanica che ruota senza fine, come i piccoli sfruttati nel lavoro della seconda installazione ed infine il “Cotton Candy Maker”, macchina per lo zucchero filato, come il velo triste delle tante spose bambine vendute come oggetti.
Il titolo della serie “SOS CODE” prende origine dal celebre codice Morse; “SOS”, comunemente associato all’acronimo di “Save Our Souls”, il messaggio con cui si trasmette una richiesta urgente di aiuto. Le pulsazioni di luce contenute nelle diverse opere della serie riportano, proprio nel codice Morse, i messaggi tematici trattati in ognuna di esse, le specifiche richieste di soccorso o in qualche modo di ascolto che l’artista vuole consegnare alla riflessione del pubblico, testimonianze di un percorso collettivo che ci coinvolge come appartenenti al genere umano.
La prima serie multimediale, “SOS CODE”, presentata nel 2014 dopo una lunga ricerca e sperimentazione con la luce LED, e’ realizzata con una tecnica del tutto inedita, definita dall’artista ”light box dinamico”, dove le figure sono in movimento e in continua trasformazione attraverso una sorta di illusione ottica, creata mediante lo spostamento della luce led incorporata. La traccia sonora integra la parte visiva e al contempo consente allo spettatore di recepire in modo multisensoriale il tema affrontato.
La serie delle opere “KINDERGARTEN”, presentata nel 2017, vede la rielaborazione delle tecniche olografiche (“Popcorn Machine”) e l’utilizzo dei monitor incorporati (“Cream Hand Mixer”) nel cuore delle installazioni, associati all’impiego di diversi materiali come acciaio Cor-Ten, ferro verniciato e plexiglas.
Born at the end of 2013 with the desire to expand the creative and communicative potential of the SOS CODE art project, the Anna Skoromnaya Art Studio is a consolidated reality through which the artist gives shape to its innovative ideas and translates them concretely, through a process of research and experimentation, in original and unpublished works in today’s contemporary art.